Vincenzo Nibali ha recuperato una posizione in classifica generale al Giro d’Italia 2022 dopo il ritiro di Romain Bardet. Il francese, quarto in graduatoria questa mattina, si è ritirato nel corso della tredicesima tappa a causa di forti dolori di stomaco. L’abbandonato dell’alfiere del Team DSM, apparso decisamente pimpante sul Blockhaus, ha permesso allo Squalo di guadagnare una posizione in classifica e attualmente occupa il 13mo posto con un distacco di 3’04” da Juan Pedro Lopez.
Vincenzo Nibali aveva convinto in salita domenica scorsa, poi ha attaccato in discesa tre giorni fa e appare essere in crescita di forma. Il 37enne, capace di vincere la Corsa Rosa nel 2013 e nel 2016, potrebbe davvero battagliare per un piazzamento in top-10 al termine delle tre settimane e non costa nulla sognare anche qualcosa in più in quella che ha annunciato essere la sua ultima stagione da professionista.
I prossimi due giorni saranno decisivi per capire le reali ambizioni di classifica dello Squalo. Il weekend sarà particolarmente impegnativo e in base al responso che darà la strada si saprà se si potrà aspettare Vincenzo Nibali ai vertici nella terza settimana oppure se dovrà rivedere i propri obiettivi. Tra Piemonte e Valle d’Aosta arriveranno le tanto attese risposte e gli appassionati italiani capiranno se potranno fare affidamento sul vecchio veterano.
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La Santena-Torino, in programma sabato 21 maggio, è particolarmente esigente: 147 km da percorrere, 3000 metri di dislivello, doppia scalata al Colle della Maddalena (3,5 km all’8,1% di pendenza media) e doppia ascesa a Superga (5 km all’8,6% di pendenza media), poi la picchiata verso il capoluogo piemontese. Non soltanto le salite, ma anche discese impegnative e che potrebbero essere gradite dal 37enne.
Il capitano dell’Astana capirà poi come come affrontare la quindicesima tappa, quella di domenica 22 maggio: 178 km da Rivarolo Canavese a Cogne, 3980 metri di dislivello. I GPM di prima categoria di Pila-Les Fleur (12,3 km al 6,9% di pendenza media) e il Vergogne (13,8 km al 7,1%) rappresenteranno un ottimo banco di prova. Verranno affrontati uno dietro l’altro, le vette sono rispettivamente a 72 km e 40 km dal traguardo. Discesa da Vergogne e poi inizierà la lunga salita finale che condurrà a Cogne, sono 22,4 km ma molto pedalabili (4,3% di pendenza media).
Foto: Lapresse